Rischio Ictus

Un ictus si manifesta quando un’arteria che va al cervello si blocca o si rompe e sanguina, causando la morte di un’area di tessuto cerebrale dovuta alla mancanza di afflusso di sangue (infarto cerebrale) e provocando sintomi improvvisi.

Se un vaso sanguigno ostruito si apre rapidamente da sé, i sintomi possono scomparire del tutto. Questo viene definito un attacco ischemico transitorio (transient ischemic attack, TIA), ovvero un segno premonitore di un ictus imminente.

I sintomi insorgono rapidamente, solitamente in pochi minuti. Un ictus grave può uccidere sul colpo. Possono insorgere molti sintomi diversi, in base a quale parte del cervello non riceve sangue a sufficienza:

  • Debolezza o intorpidimento su un lato del viso o del corpo
  • Difficoltà nel parlare
  • Difficoltà di deglutizione
  • Difficoltà nel comprendere cosa dicono gli altri
  • Stato confusionale
  • Perdita di coordinazione
  • Punti ciechi nella vista

Un ictus grave può provocare gonfiore cerebrale (edema), che causa sintomi da diverse ore fino a uno o due giorni dopo. È possibile andare in confusione o in coma. L’edema cerebrale è uno dei motivi principali per cui un ictus può essere fatale.

Se si presentano uno o più sintomi di questo tipo bisogna recarsi all'ospedale più vicino per accertamenti

 

Il test F.A.S.T.

L ‘acronimo FAST è stato individuato nel Regno Unito nel 1998 per aiutare per le persone a ricordare e riconoscere i principali segni premonitori di un ictus e ad agire immediatamente in caso di necessità, contattando il Pronto Soccorso. L’acronimo F.A.S.T. corrisponde a: F (Face = faccia): La persona può sorridere? Un lato della faccia pende da un lato? A (Arms = braccia): La persona può sollevare entrambe le braccia e mantenerle in tale posizione? S (Speech = linguaggio): La persona può parlare con chiarezza e comprendere quello che dite? Il loro modo di parlare risulta strano o biascicato? T (Time = tempo): In presenza di uno di questi tre sintomi, contattate immediatamente il Pronto Soccorso.

30%

Esiti Gravemente Invalidanti

90%

Sono Ictus Ischemici

50%

Sono Mortalità da Ictus Emorragico

80%

Riduzione del Rischio grazie allo stile di Vita

A livello mondiale, l’ictus rappresenta la seconda causa di decesso più diffusa. Negli Stati Uniti l’ictus rappresenta la quinta causa di decesso più diffusa e la causa più frequente di danno neurologico invalidante negli adulti.

Negli Stati Uniti circa 795.000 persone vanno incontro a ictus e circa 130.000 muoiono ogni anno di ictus.L’ictus è molto più frequente tra gli anziani rispetto ai giovani adulti, generalmente perché i disturbi che lo determinano progrediscono nel tempo.

Oltre due terzi dei casi di ictus si verificano in persone di età superiore ai 65 anni. L’ictus è più comune nelle donne che negli uomini, e quasi il 60% dei decessi dovuti a ictus riguarda donne.

I soggetti di razza nera, ispanica, nativo-americana e nativa dell’Alaska hanno maggiori probabilità di avere un ictus rispetto ai soggetti bianchi non ispanici o asiatici. Il rischio di avere un primo ictus è quasi il doppio per i soggetti di razza nera che per quelli di razza bianca.
 
I soggetti di razza nera, inoltre, hanno una maggiore probabilità di morire di ictus rispetto a quelli di razza bianca.
 
Esistono due tipi di ictus quello ischemico ed emorragico. Circa l’80% degli ictus è ischemico, solitamente dovuto a un’arteria bloccata, spesso da un coagulo di sangue. Pertanto le cellule cerebrali, non essendo irrorate, non ricevono dal sangue ossigeno e glucosio (uno zucchero) sufficienti.
 
Il danno che ne risulta dipende da quanto tempo le cellule cerebrali sono state private di sangue. Se ne sono state private solo per breve tempo, le cellule cerebrali sono stressate, ma possono recuperare. Se le cellule cerebrali sono state private per lungo tempo muoiono e si possono perdere alcune funzioni, a volte in modo permanente.

Cosa Fare? 

La Golden Hour o Ora d'Oro è la prima ora nella quale bisogna condurre il paziente in una struttura specializzata per essere curato nel più breve tempo possibile.

Bisogna quindi arrivare in ospedale al massimo entro 60 minuti al verificarsi dell'evento ed eseguire un trattamento farmaceutico entro 4 ore dall’inizio dai sintomi, mentre in 6 ore è preferibile procedere con la trombectomia meccanica per rimuovere l'occlusione. Sono soggetti soprattutto uomini che abbiano un'età avanzata e una certa familiarità, ma anche fumatori, ipertesi e diabetici.

Tra gli altri fattori di rischio ci sono la dislipidemia (cioè la colesterolemia totale con valori elevati e contemporaneamente di colesterolo HDL troppo basso) e l’eccessivo consumo di sale.

Le conseguenze dell'ictus

Le conseguenze di un ictus, sia ischemico, sia emorragico, dipendono dalla parte del cervello che viene danneggiata: dopo un ictus una persona può avere problemi di movimento, per una paralisi degli arti di un lato del corpo, difficoltà di linguaggio o di pensiero.

La riabilitazione può fare molto per il recupero funzionale causato da questi deficit, che tuttavia hanno un impatto significativo sulla qualità della vita. In molti casi l’ictus è mortale o lascia segni gravi per la salute, come la difficoltà nel parlare oppure una paresi. Il 40-90% delle persone che hanno avuto un ictus era ipertesa prima del verificarsi dell’evento acuto.

Solo il 17% dei pazienti che hanno avuto un ictus guariscono, ma devono stare molto attenti riducendo i fattori di rischio.

Fattori di rischio

Le malattie cardio vascolari in questo caso da Ictus sono una delle prime cause di morte e di grave invalidità nei paesi industrializzati. Avvengono ogni anno 180 mila morti in Italia per malattie cardiovascolari e dei 200 mila casi di Ictus, 60 mila muiono e i restanti 55 mila sopravvivano in condizioni disabilitanti.

L'organizzazione mondiale della sanità OMS  ha dichiarato che oltre i 3/4 della mortalità cardiovascolare globale può essere evitata con l'attivazione di adeguate modifiche dello stile di vita. E' stato osservato che il 50% della riduzione della mortalità negli ultimi due anni non deriva dalle migliori cure attuate ma dalla riduzione dei fattori di rischio. Quindi la prevenzione supera la cura! 

I fattori di rischio sono nove:

Quali soluzioni adottare?

Le soluzioni da adottare sono due ossia valutare il proprio rischio e correggere il tiro. Se si è in presenza di una familiarità positiva è consigliato non aggiungere altri fattori di rischio e se la familiarità è negativa non vuol dire che si è fuori pericolo perchè bisogna sempre correggere il tiro mantenendo uno stile di vita sano. 

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