La eliminazione della safena comporta anche la disattivazione di tutte le perforanti ad essa connesse. Le perforanti sono vene che mettono in comunicazione la safena con le vene profonde. Il sangue quindi, in assenza della safena e delle sue perforanti, per raggiungere la rete profonda, dovrà impegnare le vene che rimangono e cioè le collaterali della rete N3 e le perforanti ad essa connesse.
Le perforanti della safena differiscono da quelle delle collaterali perché quelle della safena raggiungono la rete profonda con un tragitto breve che sfrutta il passaggio fra un ventre muscolare e un altro, mentre le perforanti delle collaterali attraversano i ventri muscolari e sono di conseguenza più lunghe e tortuose.
In condizioni di sovraccarico funzionale, ed in particolare alla coscia, il drenaggio attraverso le perforanti delle collaterali non è in grado di garantire un rapido ed efficace svuotamento del sangue refluo da cute e sottocutaneo. In conseguenza di questo si attiveranno nuove vie di scarico alcune delle quali superficiali e quindi visibili. Da questo meccanismo prendono origine recidive varicose senza nuove comunicazioni con le vene profonde e complessi di reticolari e teleangectasie difficilmente trattabili con la scleroterapia perché la loro pressione venosa è alta, come se si trattasse di un drenaggio vicariante.